Domenica 23 agosto

Liberi dentro - Eduradio&Tv

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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda

in studio: Luca Orioli (Comunità Papa Giovanni XXIII); Claudia Tresso e Ignazio De Francesco; Marcello Mattè; Associazione Avoc; Compagnia teatrale Casavuota (in collaborazione con FEDERGAT, ACEC).

Eccoci giunti alla 2° edizione estiva dei “Week end di Liberi dentro – Eduradio” la nostra trasmissione dedicata al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino a settembre, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano, anche durante l’estate, le attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.

Partiamo anche oggi da un tema specifico che sta molto a cuore a chi si trova in particolari condizioni e per questo necessita di aiuto e accoglienza. Sto infatti parlando delle comunità di accoglienza per capire insieme non solo come funzionano e  come richiedere aiuto, ma anche sapere come funziona il percorso di recupero all’interno e chi può fare domanda. Quindi con me oggi c’è Luca Orioli, referente dell’ambito carcere di una comunità che è oramai una realtà internazionale –  che opera attraverso centinaia di case famiglia e di accoglienza in Italia ed in 45 paesi nel mondo –  che però è anche locale qui a Castelmaggiore nei pressi di Bologna, ed è la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi. È una comunità riconosciuta dalla Santa Sede, formata da credenti laici il cui impegno è quello di condividere ogni giorno la propria vita con chi per diverse ragioni si trova a vivere in condizioni di marginalità sociale. Quindi Luca, mi aggancio subito su questo, perché tra i vari e vasti ambiti di intervento della Comunità Papa Giovanni XXIII c’è anche il Servizio Carcere, un’incontro con le persone detenute per aiutarle nel loro percorso di reinserimento in società, combattendo il peso dello stigma che portano addosso. Come può un detenuto/a fare domanda e chiedere di incontravi e accedere ai servizi che offrite?

Poi proseguiamo con l’intervista che Ignazio De Francesco ha fatto a Claudia Tresso, linguista ed esperta di lingua araba, che ha tradotto per Edizioni Einaudi l’opera “I Viaggi di Ibn Battuta”. Proseguiamo con un momento di pillole di spiritualità laica, per tutti con il nostro cappellano del carcere Marcello Mattè, e poi ancora, con il laboratorio di lettura e scrittura in carcere a cura dei volontari dell’Avoc.

Chiudiamo e ci salutiamo con la nostra rubrica di teatro Radiodramma, dove ascolteremo lo spettacolo riadattato per la radio a firma della compagnia la compagnia Maniaci d’Amore, intitolato “La casa non vuole”. Abbiamo visto che si tratta della storia di una strana coppia di angeli, Lucenza e Clodo, caduti sulla terra in cerca della felicità… ma che si ritrovano, come gli umani a vivere in una cosa dove l’accumulo di oggetti pian piano pare consolare la loro ricerca di senso nella vita. Qui con loro oggi ci troveremo in un dialogo sul tema del nostro “stare”, del nostro vivere, del nostro rapporto con la consolante confusione delle cose e degli oggetti di cui ci contorniamo e che ci sembrano così importanti da non volere abbandonare…ma come dice Lucenza qualcosa di “inutile” da buttare per fare spazio ad altre cose, quelle sì , quelle importanti c’è sempre.

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