Sabato 29 agosto

Liberi dentro - Eduradio&Tv

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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda

in studio: Luca Orioli (Comunità Papa Giovanni XXIII); Martina (CPIA) ; Marco Bernardoni (EDB); Marcello Mattè; Roberta Li Calzi e Laura Farolfi (Ultimate Frisbee); Serena Dibiase; Compagnia teatrale Casavuota (in collaborazione con FEDERGAT, ACEC).

Eccoci giunti alla 2° edizione estiva dei “Week end di Liberi dentro – Eduradio” la nostra trasmissione dedicata al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino a settembre, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano, anche durante l’estate, le attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.

Apriamo di nuovo la puntata di oggi riprendendo il filo da dove ci eravamo lasciati l’ultima volta, domenica scorsa, con ospite Luca Orioli, referente dell’ambito carcere della comunità Papa Giovanni XXIII per le città di Bologna, Ferrara e Modena, con cui avevamo parlato a proposito delle comunità di accoglienza, cercando di capire insieme come richiedere ad esse aiuto, ma anche sapere come funziona il percorso di recupero all’interno e chi può fare domanda per accedervi. Oggi, invece, sempre con il nostro ospite, Luca, ci concentreremo su un servizio particolare che svolge la comunità mirata per le persone che vivono all’interno degli istituti di pena: si tratta del (CEC) Comunità educante con i carcerati: si tratta di progetto innovativo che si pone come obiettivo la rieducazione. E lo fa a partire da un proposito molto semplice che è quello dell’incontro e il confronto tra carcerati, ma anche di volontari con i quali ci si aiuta, si lavora, si cercano soluzioni nuove per affrontare i problemi che si incontrano nel cammino di recupero. Inoltre: è una comunità “Educante” per scoprire le potenzialità di ognuno valorizzandole. E infine: Con i Carcerati, e non per i carcerati, perché il carcerato è solo apparentemente il diretto interessato, ma tutta la comunità locale, attraverso i volontari, si educa alla solidarietà e ai valori di una nuova umanità…

Proseguiamo con la nostra rubrica fissa di didattica, che abbiamo chiamato “In classe”, perchè forse non tutti sanno che anche il carcere esiste la scuola (un servizio che ottempera il diritto all’istruzione, art. 34 della nostra Carta fondamentale), e che già dal lock down quando è nata la nostra trasmissione radiotv è curata dal corpo docenti del Centro per l’istruzione degli adulti di Bologna, che è uno tra i maggiori propulsori di questa nostra iniziativa. A fare la didattica oggi c’è Martina che ci porta in viaggio…a Recanati! Poi c’è la rubrica Tascabili a cura di Marco Bernardoni che oggi ci parla del libro di I. Nemirovsky, Lo Straniero, (Dehoniane Bologna); Marcello Mattè con la storie di spiritualità laica e lo sport con Laura Farolfi, campionessa di Ultimate Frisbee. A seguire la rubrica di cinema e letteratura Lo Specchio a cura di Serena Dibiase e per concludere la nostra rubrica di teatro Radiodramma, dove ascolteremo la prima delle 4 clip dello spettacolo riadattato per la radio a firma della compagnia teatrale Casavuota. Titolo di questa nuova rappresentazione è “Leila della tempesta” in cui ascolteremo due attori protagonisti: il regista e interprete Alessandro Berti, nel ruolo dell’Altro (ppi vedremo chi sia) e l’attrice Sara Cianfriglia (nei panni di Leila). Uno spettacolo di alessandro berti tratto dal libro omonimo di Ignazio De Francesco (edito dalle edizioni Zikkaron 2016). La storia “vera” da cui nasce questa piece teatrale e prima ancora il libro, è ambientata dentro il carcere di Bologna, dove da anni, ha luogo un progetto prezioso di dialogo coi detenuti stranieri a partire dalle loro radici culturali e religiose. Cominciato dal professor Pier Cesare Bori e portato avanti da Ignazio De Francesco, questo dialogo scommette sull’importanza, per il detenuto, di una presa di coscienza della propria cultura di provenienza, come chiave per un recupero della persona attraverso la pena. Nel libro Ignazio racconta quattro anni di incontri coi detenuti e le detenute di lingua araba, dove emerge proprio il rapporto con una di loro, Leila, una ragazza tunisina. In questa relazione tra lui – il volontario (monaco cristiano e islamologo) – e Lei – la detenuta (musulmana e di una religiosità popolare) – vengono a galla alcuni temi forti, che appassionano entrambi: la fede religiosa, il rapporto tra legge sacra (sharìa) e costituzione italiana (ma anche la nuova costituzione tunisina, l’unica che la Primavera Araba ha partorito), il senso della detenzione come momento fondamentale per cercarsi e ritrovarsi.

Domenica 23 agosto

Liberi dentro - Eduradio&Tv

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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda

in studio: Luca Orioli (Comunità Papa Giovanni XXIII); Claudia Tresso e Ignazio De Francesco; Marcello Mattè; Associazione Avoc; Compagnia teatrale Casavuota (in collaborazione con FEDERGAT, ACEC).

Eccoci giunti alla 2° edizione estiva dei “Week end di Liberi dentro – Eduradio” la nostra trasmissione dedicata al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino a settembre, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano, anche durante l’estate, le attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.

Partiamo anche oggi da un tema specifico che sta molto a cuore a chi si trova in particolari condizioni e per questo necessita di aiuto e accoglienza. Sto infatti parlando delle comunità di accoglienza per capire insieme non solo come funzionano e  come richiedere aiuto, ma anche sapere come funziona il percorso di recupero all’interno e chi può fare domanda. Quindi con me oggi c’è Luca Orioli, referente dell’ambito carcere di una comunità che è oramai una realtà internazionale –  che opera attraverso centinaia di case famiglia e di accoglienza in Italia ed in 45 paesi nel mondo –  che però è anche locale qui a Castelmaggiore nei pressi di Bologna, ed è la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi. È una comunità riconosciuta dalla Santa Sede, formata da credenti laici il cui impegno è quello di condividere ogni giorno la propria vita con chi per diverse ragioni si trova a vivere in condizioni di marginalità sociale. Quindi Luca, mi aggancio subito su questo, perché tra i vari e vasti ambiti di intervento della Comunità Papa Giovanni XXIII c’è anche il Servizio Carcere, un’incontro con le persone detenute per aiutarle nel loro percorso di reinserimento in società, combattendo il peso dello stigma che portano addosso. Come può un detenuto/a fare domanda e chiedere di incontravi e accedere ai servizi che offrite?

Poi proseguiamo con l’intervista che Ignazio De Francesco ha fatto a Claudia Tresso, linguista ed esperta di lingua araba, che ha tradotto per Edizioni Einaudi l’opera “I Viaggi di Ibn Battuta”. Proseguiamo con un momento di pillole di spiritualità laica, per tutti con il nostro cappellano del carcere Marcello Mattè, e poi ancora, con il laboratorio di lettura e scrittura in carcere a cura dei volontari dell’Avoc.

Chiudiamo e ci salutiamo con la nostra rubrica di teatro Radiodramma, dove ascolteremo lo spettacolo riadattato per la radio a firma della compagnia la compagnia Maniaci d’Amore, intitolato “La casa non vuole”. Abbiamo visto che si tratta della storia di una strana coppia di angeli, Lucenza e Clodo, caduti sulla terra in cerca della felicità… ma che si ritrovano, come gli umani a vivere in una cosa dove l’accumulo di oggetti pian piano pare consolare la loro ricerca di senso nella vita. Qui con loro oggi ci troveremo in un dialogo sul tema del nostro “stare”, del nostro vivere, del nostro rapporto con la consolante confusione delle cose e degli oggetti di cui ci contorniamo e che ci sembrano così importanti da non volere abbandonare…ma come dice Lucenza qualcosa di “inutile” da buttare per fare spazio ad altre cose, quelle sì , quelle importanti c’è sempre.