Domenica 4 ottobre

Liberi dentro - Eduradio&Tv

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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda

in studio: Ferruccio Laffi; Matteo Zuppi (arcivescovo di Bologna); “Constitution on air” (Il Poggeschi per il carcere).

Eccoci giunti alla fine della 2° edizione estiva dei “Week end di Liberi dentro – Eduradio” la nostra trasmissione dedicata al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino a settembre, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano, anche durante l’estate, le attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.

Siamo all’80°esima puntata di Liberi dentro Eduradio. Oggi apriamo questa nostra puntata portandovi la voce di un “giovane vecchio” di 92 anni che è nato e abita tuttora a Monte Sole: “giovane vecchio” perché il suo nome è Ferruccio Laffi, e il 29 settembre del 1944 quando le truppe nazifasciste occuparono i territori di Monte Sole e compirono quello che ancora oggi è ricordato come uno degli eccidi più feroci che hanno insanguinato i nostri Appennini – Ferruccio aveva soltanto 16 anni, ed era un giovane uomo. La sua è una testimonianza tanto più preziosa non solo perché è entrata a far parte del patrimonio universale della “memoria” di quei fatti storici, ma soprattutto lo è perché parlando da quei luoghi dove sono le radici della nostra Costituzione (ricordiamo che i padri costituenti in memoria di quegli eccidi, e dell’orrore della Seconda guerra mondiale, hanno inserito nella nostra Carta fondamentale l’art. 11 contro la guerra) Ferruccio rimane uno tra i pochi ancora sopravvissuti  a quel particolare periodo storico, a quella strage….E del suo ricordo noi con i ragazzi di Constitution on air con cui siamo saliti a Marzabotto per intervistarlo dal vivo, abbiamo raccolto quello che più prezioso c’era per portarlo anche all’interno delle mura carcerarie: la voce di una persona che ha sofferto (come tanta della popolazione carceraria che proviene da condizioni di sofferenza o migra da luoghi in cui ci sono guerre e conflitti in corso), che è ripartito dal nulla e che è riuscito a fare della sua esperienza qualcosa di molto prezioso per tanti e tante delle generazioni dopo di lui.

Proseguiamo poi con uno sguardo alla cronaca degli ultimi giorni: tra le notizie che hanno fatto discutere molto, per la gravità di quanto accaduto, c’è sicuramente in primo piano ciò che è accaduto il 6 marzo scorso i fatti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove il clima è ancora molto pesante tra detenuti e agenti della Penitenziaria. “Ora ci sono le immagini che provano le violenze”. È quanto afferma l’agenzia ANSA del 29 settembre il Garante dei detenuti per la Campania, Samuele Ciambriello, che interviene sull’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che ha indagato, per reati di tortura e abuso di potere, 57 agenti della penitenziaria. Il 6 aprile scorso, in pieno lockdown, si sarebbero resi responsabili di pestaggi e violenze ai danni di decine di detenuti del Reparto Nilo i quali la sera prima avevano dato vita ad una rivolta dopo aver appreso della positività di un detenuto. Se provate, si tratta di violazioni molto gravi alla cui alla base sicuramente c’è stata da un lato l’abuso di potere della penitenziaria (vi sono agenti che affermano di essere stati aggrediti ) e dall’altro a scatenare le rivolte la paura da parte dei detenuti di essere lasciati soli mista alla rabbia per la condizione di maggiore isolamento, che hanno scatenato le rivolte.

Ma oltre a questo c’è un’altra notizia su tutti i giornali che a noi come redazione di Liberi dentro, che parliamo sì alla cittadinanza ma soprattutto ai detenuti e alle detenute, ci interroga e ci fa riflettere per il mandando un po’ no? che abbiamo di toccare le notizie senza giudicare, senza fare del moralismo ma ponendoci anche lo scrupolo su come una certa notizia sulla stampa possa essere letta al di fuori/ o se vogliamo da “dentro”. La notizia riguarda l’omicidio dei fidanzati di Lecce, un omicidio efferato e architettato per così dire nella mente del loro killer: un giovane di 21 anni che studiava per diventare infermiere e che è crollato dopo l’interrogatorio dei pm. Il movente del duplice omicidio, appare ancora poco chiaro: la Repubblica ricostruisce la storia di un ragazzo solitario ti ho avuto anche dei problemi di salute fin da bambino e che aveva difficoltà a comunicare, e queste difficoltà a partire però da una famiglia normalissima. Difficoltà che poi si sono trasformate in un delitto terribile. Una notizia importante comunicare e farsi aiutare per governare i propri mostri interiori, siccome noi sappiamo che il carcere è il luogo dove si alza il velo sui nostri problemi, ma mettere in carcere gli autori di crimini non può voler dire rimuovere i problemi che ci portiamo dentro.

Il secondo ospite di Eduradio è invece il card. Matteo Zuppi, voce oramai portante della nostra trasmissione radio, a cui abbiamo chiesto da dove nasce il suo interesse e impegno per gli ultimi della società a partire anche dal carcere.

Infine ci sono i ragazzi di “Constitution on air” per chiudere con noi il filo di queste ultime puntate con la lettura scenica della Carta fondamentale come scudo per i sogni,

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