Prosegue il nostro percorso alla scoperta dell’approccio riparativo.
Terzo incontro “Esperienze dei servizi cittadini a supporto delle attività di mediazione penale e delle persone offese”
TESTIMONIANZA Sonia Fusco, mamma di Fernanda e volontaria dell’Associazione Familiari Vittime della Strada nell’ambito della Giustizia Riparativa
RELATRICI Arianna Turco, Referente Rete Dafne Bologna Annamaria Nicolini, Responsabile del Servizio Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta – ASP Città di Bologna Claudia Landi, Avvocata del Foro di Bologna e Mediatrice esperta in programmi di Giustizia Riparativa
🕒 29.10.25 📆 16,30-19,00 📌 Sala del Consiglio del Quartiere Navile Via Saliceto 3/20, Bologna
Partecipa anche tu a queste opportunità d’incontro per promuovere una visione di Comunità Riparativa! La partecipazione è libera, ma è richiesta l’iscrizione a ciascun incontro. Per informazioni: visioniriparative@gmail.com
Prosegue il nostro percorso alla scoperta dell’approccio riparativo. Dopo un primo appuntamento partecipato e ricco di spunti, ci ritroviamo per un secondo incontro che vedrà relatore l’ex magistrato Marco Buchard. Un’occasione per continuare a riflettere, come comunità, sul significato della riparazione.
Secondo incontro “Focus sulla giustizia riparativa in Italia. Dagli esordi alle prospettive di futuro” RELATORE: Marco Bouchard, ex magistrato, presidente onorario della Rete Nazionale Dafne Italia – Rete Nazionale per l’assistenza alle vittime di reato
🕒 28.05.25 📆 16,30-19,00 📌 Sala del Consiglio del Quartiere Navile Via Saliceto 3/20, Bologna
Partecipa anche tu a queste opportunità d’incontro per promuovere una visione di Comunità Riparativa! La partecipazione è libera, ma è richiesta l’iscrizione a ciascun incontro. Per informazioni: visioniriparative@gmail.com
Nella sala del Consiglio del Quartiere Navile è stata presentata nei giorni scorsi l’iniziativa «Visioni riparative tra dentro e fuori», proposta da Insight in partnership con Poggeschi per il carcere, Avoc e Ancescao Bologna. Il progetto intende sensibilizzare la comunità all’approccio riparativo per ricucire i legami interrotti a causa di un reato, o di un conflitto rimasto irrisolto, preparando il terreno alla auspicabile ripresa a pieno regime della Giustizia riparativa e della mediazione penale attualmente sospese.
“Visioni Riparative tra Dentro e Fuori”, finanziato dal bando regionale partendo dal paradigma della Giustizia riparativa al quale si ispira, promuove la cultura dell’incontro, della mediazione e della riparazione tra dentro e fuori dal carcere. Il progetto si articola in 3 azioni nell’arco di 18 mesi: sei laboratori informativi su mediazione di comunità, giustizia riparativa, comunicazione: la mappatura di esperienze risarcitorie e riparative da parte di chi ha commesso un danno/trauma alla collettività, indagando le modalità con cui una comunità attenta sa creare opportunità di riparazione e infine la sensibilizzazione della collettività e diffusione sul territorio attraverso le case di quartiere, in collaborazione con le associazioni UDI Bologna e Cul-t., e la trasmissione radio-televisiva quotidiana Liberi dentro Eduradio&Tv attraverso interviste e rubriche dedicate.
Parte il progetto 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐑𝐈𝐏𝐀𝐑𝐀𝐓𝐈𝐕𝐄 𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢, un percorso di sei incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa.
Il progetto Visioni Riparative tra dentro e fuori intende sensibilizzare la comunità all’approccio riparativo per ricucire i legami interrotti a causa di un reato, o di un conflitto rimasto irrisolto, preparando il terreno alla auspicabile ripresa a pieno regime della Giustizia riparativa e della mediazione penale attualmente sospese.
𝑅𝑒𝑙𝑎𝑡𝑟𝑖𝑐𝑖 Maria Inglese, Medico psichiatra AUSL Parma e mediatrice penale Germana Verdoliva, Tecnico della riabilitazione psichiatrica presso Csm Parma e mediatrice penale
Partecipa anche tu a queste opportunità d’incontro per promuovere una visione di Comunità Riparativa! La partecipazione è libera, ma è richiesta l’iscrizione a ciascun incontro. Per informazioni: visioniriparative@gmail.com
Il 28 gennaio alla Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna si è tenuto un incontro-evento che ha dato spazio a tutte le forme di espressività possibili all’interno di un carcere: “Parole in libertà e…” con una congiunzione che si è aggiunta al titolo delle precedenti edizioni che intende creare legami e spazi nuovi per accogliere tutte le forme d’arte. La rassegna, non competitiva e aperta a tutti, è stata realizzata grazie al lavoro di persone detenute dei diversi bracci, sia del Maschile che del Femminile, che, in gran parte, hanno partecipato ai laboratori attivati dai volontari. L’iniziativa è promossa e organizzata dal Consiglio di Zona soci di Coop Alleanza 3.0 che ha provveduto a consegnare a tutti i partecipanti un sacchetto con alimenti e beni per la cura della persona, e da AVoC (Associazione volontari carcere) presenza stabile da anni in Dozza. Presente all’appuntamento Alessandro Bergonzoni, l’artista rivoltoso sempre in prima fila nelle battaglie sociali-umane-civili, con la giacca rovesciata, anche in carcere. Ha letto alcuni testi di persone detenute non presenti in sala cinema a causa del regime ostativo e ha coinvolto i detenuti e le detenute presenti, invitando a leggere e a raccontare. Liberi dentro Eduradio & Tv ha ripreso i lettori e le lettrici e gli estratti vengono mandati in onda sulle 3 TV grazie alle quali, quotidianamente, propone una “mezz’ora d’aria” dedicata al carcere e alla città (IcaroTv 18, Teletricolore 97, Giovanni Paolo 79) e su Radio Città Fujiko.
Ogni scritto porta tanto presente ristretto e compresso tra le inferriate e la storia di una vita passata, evaporata in un giorno qualsiasi quando un gesto inopportuno ha fissato il fotogramma su quel preciso istante dopo il quale nulla è stato più come prima e un altro film è cominciato. In molti testi letti emerge un bisogno di natura, un anelito a intrappolare nello sguardo, attraverso le grate, un frammento di azzurro del cielo, ma anche un pensiero alla propria figlia diventata adulta senza i genitori e per anni il tarlo fisso: mi amerà nonostante tutto e nonostante me? Tante storie che diventano poesie, racconti, denunce, preghiere. Un futuro è ancora possibile? Il presente è sopportabile? Insieme ci si supporta e ci si aiuta, soprattutto tra concellini. Tutti i partecipanti, separati per sezione in gruppi di file diverse, applaudono chi ha scritto e ha letto con la voce spezzata e le gambe tremanti, con gli occhiali sbagliati, inciampando sul palco. È stato come lanciare una bottiglia con messaggio in mare, tutti naufraghi alla ricerca di sprazzi di speranza. Chi ha scelto di usare le mani per esprimersi, lo ha fatto dipingendo una casa, disegnando volti, costruendo oggetti con fiammiferi, realizzando origami di auto da corsa o cesti di fiori piegando tanti foglietti tra le dita spesse. Compostezza e, a tratti, commozione in sala. Poi, per sezione, il rientro in cella. Saluti, sorrisi e ringraziamenti, tutti con il proprio sacchetto, in ordine rientrano, dopo poco passerà il carrello con il pranzo. Anche il pubblico viene accompagnato attraverso i diversi blocchi all’uscita, carico di storie sospese, pezzi di vita raccolti tra le parole e un vago senso di vacua tristezza.
Una giornata in Dozza è come fare un viaggio lontano nello spazio e nel tempo, anche se ci si è un po’ abituati, basta che cambi il tempo, che la pioggia scenda battente sulle mura a vista, nei cortili di cemento, sui vetri dietro le sbarre ed eccoci in un luogo che si trasforma in una nave nella tempesta. Martedì 27 settembre, l’acqua entrava dalle finestre aperte, in qualche corridoio di sezione colava dal soffitto e, presumibilmente, anche in qualche cella. Rumore di tuoni, di pioggia, di voci che si chiamano e poi la luce ci abbandona mentre intervisto, registro e mentre le tante persone si muovono nella penombra, quelle che hanno partecipato ai laboratori organizzati, insieme al carcere, dalla associazione Il Poggeschi che da anni tutte le estati, nel periodo dell’anno più difficile per le persone ristrette, organizza attività varie insieme ai detenuti e alle detenute. Ovviamente il tutto è pianificato con attenzione insieme all’Amministrazione penitenziaria della Dozza, soprattutto dalle due educatrici che si sono impegnate allo stremo delle forze: Valentina Guastella e Angela Bucci.
Per tornare a noi, è andata così: alcune registrazioni saranno buie, altre con un sottofondo di pioggia, di cancelli che si chiudono, di chiacchiericcio che si infittisce. Ma questa è la realtà di un giorno speciale, anche se piovoso e a tratti senza corrente, in un carcere in cui il fuori e il dentro si avvicinano, cercano di comunicare nel fare insieme, immaginare e creare. Tra i laboratori abbiamo ripreso Salvagente, a cura dell’omonima associazione che insegna il primo soccorso. E in carcere è fondamentale se il tuo concellino si sente male o gli va di traverso il boccone. Mentre si dà l’allarme e qualcuno viene in soccorso, meglio sapersi muovere e non sprecare minuti preziosi che possono salvare la vita. Ce lo ha spiegato bene il presidente dell’Ass. Salvagente Italia, Mirko Damasco. Ironia della sorte,abbiamo ripreso i volontari insieme alle persone detenute che tentano improbabili riabilitazioni su fantocci quasi al buio. Una vera prova in condizioni estreme!
Giusto per avere un’idea, ecco lo schema delle attività:
REPARTI
LUNEDI’26.08.2024
MARTEDI’27.08.2024
MERCOLEDI’28.08.2024
GIOVEDI’29.08.2024
VENERDI’30.08.2024
SABATO31.08.2024
FEMMINILE
MATTINAInvito alla Filosofia (9.30/11.00)POMERIGGIOLaboratorio artistico(13.30/15.00)Salvagente(13.30/15.30)
MATTINAAbiti su misura (9.30/11.30)POMERIGGIOLaboratorio artistico(13.30/15.00)
MATTINAInvito alla Filosofia (9.30/11.00)POMERIGGIOLaboratorio artistico(13.30/15)Cinema (13.00/16.00)
MATTINABalli di gruppo (10.00/11.00)POMERIGGIOLaboratorio artistico(13.30/15.00)
MATTINAPilates (9.00/10.00)Abiti su misura (10.30/12.00)POMERIGGIOLaboratorio artistico (13.30/15.00)
MATTINASfilata con musica, rinfresco e foto(9.00/11.00 trucco e vestimento)(11.00/12.00 sfilata)(12.00/14.00 rinfresco)
“Un ponte tra carcere e città. Navile con Eduradio&Tv per il settimo quartiere di Bologna”, l’evento che ha visto la partecipazione di più di 200 persone il 26 settembre scorso alla Casa di Quartiere Katia Bertasi e poi nella piazza Lucio Dalla. Il filo conduttore è stato la comunicazione, la possibilità di avvicinare carcere e città, attraverso il programma regionale radio televisivo Liberi dentro Eduradio&Tv che va in onda tutti i giorni su Icaro TV canale 18 e Radio Città Fujiko 103.1 FM.
Molti i relatori che si sono avvicendati nella sala polivalente dopo i saluti della Presidente del Quartiere Navile Federica Mazzoni e all’Assessore al welfare Luca Rizzo Nervo. Sono giunti i saluti dalla Palestina del monaco dossettiano e islamologo Ignazio De Francesco che, insieme alla giornalista Caterina Bombarda, durante la pandemia aveva ideato il progetto per continuare a portare le diverse attività in carcere attraverso radio e tv. L’Arcivescovo Matteo Zuppi, sostenitore di Eduradio&Tv, con un videomessaggio ha sottolineato la necessità di creare ponti tra carcere e città, tra il dentro e il fuori per un arricchimento reciproco.
Presenti i partner di progetto, Asp Città di Bologna e Ausl Bologna con il Direttore generale Paolo Bordon. La Direttrice della C.c Rocco D’Amato, Rosa Alba Casella, ha menzionato l’importanza di Eduradio&Tv per un’informazione corretta, e il CPIA 2 Metropolitano, con il suo dirigente Emilio Porcaro, ha ricordato le lezioni portate in carcere attraverso la TV in pandemia.
La carrellata di ospiti è stata cospicua in quanto al progetto, che ormai si affaccia al quarto anno di programmazione, collaborano con contributi radiotelevisivi diverse associazioni di volontariato: AVoC con Roberto Lolli, Il Poggeschi per il carcere con Cecilia Alessandrini, Fomal con Beatrice Draghetti che ha anche offerto un aperitivo servito da un ragazzo dell’IPMdi Bologna. Antonio Ianniello, Garante comunale delle persone private della libertà personale ha raccontato la genesi del progetto, il periodo convulso e difficile in cui è stato generato. Presente anche la nuova referente per il quartiere Navile della sede di coordinamento delle associazioni che operano in tema carcere. Mariaraffaella Ferri.
Ma il carcere è anche lavoro e dovrebbe diventarlo sempre di più, come suggerisce il Presidente di FID (Fare impresa in Dozza) Maurizio Marchesini, uno dei sostenitori del progetto, e Flavia Filippi, giornalista di TG LA7 e fondatrice di Seconda Chance, l’associazione che procura posti di lavoro a persone detenute facendo conoscere alle aziende le agevolazioni fiscali e contributive previste dallo Stato. Presente anche una cooperativa sociale di Parma, Il Cigno Verde che ha collaborato al programma.
In esterno, sul palco in piazza, si sono avvicendati il Teatro dell’Argine e il Teatro del Pratello, e direttamente da Milano, si è esibito il Coro degli Amici della Nave di San Vittore che hanno suonato insieme al maestro di musica del CPIA. Infine, in dialogo con alcune persone con un passato di detenzione che sono riemerse alla vita, Alessandro Bergonzoni, per parlare di come si debba fare di tutto per restare umani nonostante le condizioni possano essere avverse. Presenti con lui anche Claudio Bottan e Simona Anedda, per parlare delle sbarre che Simona si porta addosso con la sclerosi multipla e che Claudio ha vissuto quando era detenuto.
Queste pagine nascono da una chiamata alle parole lanciata da Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro Eduradio & TV, un invito a condividere un gesto narrativo di resistenza: scrivere una lettera ad una persona detenuta sconosciuta. Per consegnare un frammento di vita libera che si facesse stimolo, ispirazione, auspicio.
Da tavoli, scrivanie e banchi di scuola di ogni parte d’Italia, circa un centinaio di persone dai 10 ai 93 anni ha risposto alla chiamata. Persone che parlano ad altre persone con parole universali, che hanno dovuto lottare per uscire da qualche pena e hanno suggerito la loro chiave di salvezza.
È stato grazie a Eduradio che le lettere sono giunte ai detenuti nelle camere di pernottamento.
Parlami dentro è un libro che fa sentire contenti di esistere e di essere parte di una umanità che palpita e che resiste, che può aiutarci a capire che il senso della nostra esistenza non si esaurisce negli errori che commettiamo.
Parlami dentro è tra le novità consigliate dal Corriere Della Sera: leggi l’articolo!
Nell’episodio di Si può fare – Radio24 di sabato 9 settembre potete ascoltare l’intervista a Marilù Ardillo su 𝑷𝒂𝒓𝒍𝒂𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐. 𝑶𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒓𝒄𝒆𝒓𝒆: 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒅𝒊 (𝒓)𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂. L’intervista comincia dal minuto 11 e parla anche del nostro contributo al progetto. Per ascoltarla clicca qui.
Il 23 giugno alle ore 17.30, presso il MAST.Auditorium (via Speranza 42 – Bologna) è stato presentato il volume: “La fabbrica in carcere e il lavoro all’esterno: uno studio di caso su Fare Impresa in Dozza” di Valerio Pascali e Alvise Sbraccia.
L’evento è stato dedicato a Flavia Franzoni, nostro prezioso Consigliere di FID. Presenti, oltre agli autori, i fondatori e soci di Fare Impresa in Dozza (Isabella Seràgnoli – G.D SpA, Maurizio Marchesini – Marchesini Group SpA, Alberto Vacchi – IMA SpA), Andrea Moschetti di FAAC SpA, (l’impresa che dal 2019 sostiene il progetto), i formatori della Fondazione Aldini Valeriani, i tutor, alcuni dipendenti, i manager e il personale delle aziende che hanno accolto gli ex lavoratori FID.
Sono intervenuti inoltre S.E. il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, il Sindaco di Bologna Matteo Lepore, l’Assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla, il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Gloria Manzelli, la Direttrice del carcere di Bologna ‘Dozza’ Rosa Alba Casella e numerosi rappresentati di istituzioni politiche e giudiziarie nazionali e locali. Tra i relatori, Flavia Filippi, giornalista e fondatrice di Seconda Chance, Associazione finalizzata al reinserimento di detenuti ed ex detenuti nel mondo del lavoro.
A moderare l’incontro Antonella Cortese, giornalista, coordinatrice e caporedattrice di Liberi Dentro Eduradio&TV.