Un ponte tra carcere e città. Navile con Eduradio&Tv per il settimo quartiere di Bologna

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“Un ponte tra carcere e città. Navile con Eduradio&Tv per il settimo quartiere di Bologna”, l’evento che ha visto la partecipazione di più di 200 persone il 26 settembre scorso alla Casa di Quartiere Katia Bertasi e poi nella piazza Lucio Dalla. Il filo conduttore è stato la comunicazione, la possibilità di avvicinare carcere e città, attraverso il programma regionale radio televisivo Liberi dentro Eduradio&Tv che va in onda tutti i giorni su Icaro TV canale 18 e Radio Città Fujiko 103.1 FM.

Molti i relatori che si sono avvicendati nella sala polivalente dopo i saluti della Presidente del Quartiere Navile Federica Mazzoni e all’Assessore al welfare Luca Rizzo Nervo. Sono giunti i saluti dalla Palestina del monaco dossettiano e islamologo Ignazio De Francesco che, insieme alla giornalista Caterina Bombarda, durante la pandemia aveva ideato il progetto per continuare a portare le diverse attività in carcere attraverso radio e tv. L’Arcivescovo Matteo Zuppi, sostenitore di Eduradio&Tv, con un videomessaggio ha sottolineato la necessità di creare ponti tra carcere e città, tra il dentro e il fuori per un arricchimento reciproco.

Presenti i partner di progetto, Asp Città di Bologna e Ausl Bologna con il Direttore generale Paolo Bordon. La Direttrice della C.c Rocco D’Amato, Rosa Alba Casella, ha menzionato l’importanza di Eduradio&Tv per un’informazione corretta, e il CPIA 2 Metropolitano, con il suo dirigente Emilio Porcaro, ha ricordato le lezioni portate in carcere attraverso la TV in pandemia.

La carrellata di ospiti è stata cospicua in quanto al progetto, che ormai si affaccia al quarto anno di programmazione, collaborano con contributi radiotelevisivi diverse associazioni di volontariato: AVoC con Roberto Lolli, Il Poggeschi per il carcere con Cecilia Alessandrini, Fomal con Beatrice Draghetti che ha anche offerto un aperitivo servito da un ragazzo dell’IPMdi Bologna. Antonio Ianniello, Garante comunale delle persone private della libertà personale ha raccontato la genesi del progetto, il periodo convulso e difficile in cui è stato generato. Presente anche la nuova referente per il quartiere Navile della sede di coordinamento delle associazioni che operano in tema carcere. Mariaraffaella Ferri.

Ma il carcere è anche lavoro e dovrebbe diventarlo sempre di più, come suggerisce il Presidente di FID (Fare impresa in Dozza) Maurizio Marchesini, uno dei sostenitori del progetto, e Flavia Filippi, giornalista di TG LA7 e fondatrice di Seconda Chance, l’associazione che procura posti di lavoro a persone detenute facendo conoscere alle aziende le agevolazioni fiscali e contributive previste dallo Stato. Presente anche una cooperativa sociale di Parma, Il Cigno Verde che ha collaborato al programma.

In esterno, sul palco in piazza, si sono avvicendati il Teatro dell’Argine e il Teatro del Pratello, e direttamente da Milano, si è esibito il Coro degli Amici della Nave di San Vittore che hanno suonato insieme al maestro di musica del CPIA. Infine, in dialogo con alcune persone con un passato di detenzione che sono riemerse alla vita, Alessandro Bergonzoni, per parlare di come si debba fare di tutto per restare umani nonostante le condizioni possano essere avverse. Presenti con lui anche Claudio Bottan e Simona Anedda, per parlare delle sbarre che Simona si porta addosso con la sclerosi multipla e che Claudio ha vissuto quando era detenuto.

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