Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 17 ottobre

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Caterina Bombarda, Antonella Cortese, Paolo Aleotti, Enea Flacco, Diana Bota, Maria Rosa Mondini, Viviana

🎙 Liberi Dentro-Eduradio & TV vi augura un felice inizio settimana🎙

Il lunedì sancisce l’inizio di una nuova settimana da passare ovviamente insieme a noi. Abbiamo preparato tantissimi servizi riguardanti il tema carcere, quindi ecco il palinsesto della giornata:

✅ Mantova. “Rock flowers”: una campagna sugli stili di vita corretti con i detenuti

✅ Argomento istruzione che per quasi 49 milioni di bambini in Afghanistan, Sudan, Somalia e Mali è a rischio di collasso

✅ Ospite di puntata Maria Rosa Mondini del C.I.M.F.M (Centro Italiano di Mediazione e Formazione alla Mediazione)

📌 Non perdete inoltre il servizio “Una finestra sul mondo”. Viviana, in trasferta per uno spettacolo teatrale, vi porterà a Pontremoli, piccolo comune in provincia di Massa Carrara (Toscana), per visitare il Teatro della Rosa e conoscerete alcune delle specialità culinarie della Lunigiana.

Per seguire tutti i servizi su YouTube potete cliccare su questo link: https://www.youtube.com/channel/UCZR4JXNnQa4zbkhpL2JycTQ

A domani con una nuova puntata che fa da ponte tra carcere e città!

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 1 febbraio

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Caterina Bombarda, Ignazio De Francesco, Asp città di Bologna, Massimo Ziccone

Nella puntata di oggi la cronaca bianca da Milano, dove l’università ha avviato lezioni e piani studio per studenti detenuti. Poi le notizie internazionali: “Quando i migranti fanno la storia” sugli inventori di origine Turca del vaccino BioNtech. Ancora, il Galateo arabo/adab: quali sono i nemici della pazienza? Per concludere Fabio Soffici e Lorenzo Amorosi, per ASP città di Bologna, intervistano Massimo Ziccone, responsabile dell’area pedagogica del carcere della Dozza di Bologna.

Martedì 30 giugno

Liberi dentro - Eduradio&Tv

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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda

in studio: tutti gli insegnanti del CPIA metropolitano di Bologna; il gruppo di “Constitution on air” intervista Gustavo Gozzi.

Eccoci giunti alla 12° e ultima settimana della prima edizione del nostro programma quasi quotidiano, dedicato al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino al 30 giugno, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano le attività lasciate in sospeso il 23 febbraio scorso a causa dell’emergenza sanitaria: attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.

Chiudiamo questa puntata speciale di “Liberi dentro Eduradio” con tutte le insegnanti del Cpia di Bologna che hanno l’occasione in questo modo di rivolgersi al nostro pubblico variegato di cittadini dentro e fuori dal carcere, per raccontarci come hanno vissuto e come è stato anche per loro questo progetto di didattica in pillole sul nostro programma, tra serie difficoltà e opportunità…

Infine, chiudiamo con la rubrica “Constitution on air” dove i ragazzi del Poggeschi per il carcere proseguono, come ogni martedì, il loro percorso sugli articoli costituzionali: oggi l’approfondimento sarà sull’art. 3 insieme a Gustavo Gozzi.

Carceri: è l’ora di agire

Senza categoria

Di seguito la lettera inviata alle istituzioni penitenziarie di Bologna, all’indomani della rivolta nella casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna. L’intento fondamentale di questo “noi” come corpo sociale, esterno alle carceri, (volontari AVOC, formatori, insegnati del CPIA metropolitano, associazioni come il Poggeschi, Cappellania) è quello di continuare quelle attività di istruzione e di formazione – che per molti di noi rappresentano un obbligo, come l’istruzione, ma che per i detenuti è un diritto – cercando di far giungere, specie in queste ore drammatiche di emergenza nazionale, le voci di chi li segue nel percorso di rieducazione e reinserimento (art. 27 Costituzione). Una proposta che rappresenta un modo ulteriore per alleviare il senso di isolamento e smarrimento dei detenuti, cercando allo stesso tempo di alleviare e sostenere l’enorme responsabilità di vicende umane che si trovano ad affrontare ora le istituzioni.

Bologna, 9 marzo 2020.

Lettera aperta all’Ufficio del Garante dei detenuti, alla Direzione penitenziaria del carcere di Bologna

Gentilissimi/e, a fronte dell’emergenza covid-19 e delle sue ripercussioni in tutto il sistema carcerario, sino ai disordini prodottisi in alcune case circondariali, compresa quella di Bologna, con la presente vorrei avanzare la proposta di trasformare l’insieme delle attività rieducative (dalla didattica, ai laboratori), almeno in via provvisoria finché non sarà possibile ripristinare le varie attività dentro il carcere, in una trasmissione radiofonica per i detenuti. 


Un sondaggio informale tra alcuni operatori (educatori, insegnanti, volontari, assistenti spirituali) ha registrato interesse verso questa modalità, che intende semplicemente adattare al carcere quanto si sta facendo per le lezioni a distanza del sistema scolastico inferiore e superiore. Si è quindi pensato, sia con Ignazio De Francesco che ha già avviato il laboratorio “Constitutions on air” sia con i volontari AVOC che da settembre scorso stanno procedendo con il progetto di scrittura/lettura “Ponte di Fiabe”, di registrare una serie di podcast delle rispettive attività proponendo a una radio locale di mandarle in onda, in modo che possano essere ascoltate dai detenuti che desiderano proseguire la formazione educativa e le attività che hanno iniziato. 


Questa proposta raccoglierebbe, inoltre, altri vantaggi non trascurabili per la situazione straordinaria in cui ci troviamo:

1) la scelta del mezzo radiofonico, come il più semplice e immediato sia per noi esterni, per favorire una comunicazione a distanza, sia per gli internati per consentire un servizio fruibile in autonomia (basterebbe un apparecchio radio per cella) evitando così le aggregazioni che ad oggi l’emergenza virus non permette.


2) In seconda istanza, si auspica che tale proposta non solo rappresenti la volontà di offrire ai detenuti un seguito ai programmi e alle attività educative, ma anche la possibilità di ripristinare una “vicinanza a distanza” indispensabile in questo momento per mitigare l’isolamento, la paura e la frustrazione dei detenuti.

3) Infine, nel solco delle attività innovative (penso al laboratorio “Una Via” sulla meditazione silenziosa di Pier Cesare Bori, nel 1996) avviate sotto la direzione lungimirante che ha amministrato la Casa Circondariale in questi anni, si aggiunge alla presente anche la possibilità di trovare per tutti questi podcast un modo di pubblicarli e indicizzarli per mantenerli come archivio “al vivo” delle attività rieducative. Questo consentirebbe di far conoscere anche all’esterno la ricchezza della realtà carceraria, favorendo quel canale di dialogo con la cittadinanza a cui questi progetti mirano.


Con l’auspicio che tale proposta possa essere colta da tutti come importante occasione per fare anche noi la nostra parte nell’emergenza nazionale in cui siamo tutti coinvolti, e per il mantenimento della quiete e della salute di tutta la realtà carceraria, dalla direzione agli operatori e insegnanti, dagli agenti a tutto il personale che vi operano, fino ai detenuti che la abitano. In questo senso manifestiamo la responsabilità come volontari di non lasciare sole le istituzioni, ma anzi di porci al servizio per una ricostruzione della comunità all’interno della quale, il carcere – citando Ignazio De Francesco – rappresenta un “quartiere tutto speciale”.

I sottoscritti restano a disposizione per ulteriori informazioni e colloqui. 
Un saluto cordiale

Caterina Bombarda, Ignazio De Francesco