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conduzione: Francesca Candioli e Maria Caterina Bombarda
in studio: Agnese Drusiani e dott. Ferdinando Cerrato (medico SERT); Sara e Rossana (CPIA); Adnane Mokrani; Serena Dibiase; Sole Chiari e ragazzi Eduradio da Faenza.
Eccoci giunti alla 2° edizione estiva dei “Week end di Liberi dentro – Eduradio” la nostra trasmissione dedicata al carcere e alla cittadinanza, che andrà in onda fino a settembre, in cui ci siamo dati come obiettivo quello di riprendere in mano, anche durante l’estate, le attività didattiche, rieducative e di vicinanza spirituale ai detenuti.
Oggi apriamo subito con la nostra rubrica di Promozione della salute, a cura dell’azienda ASL che opera all’interno della Casa circondariale Rocco D’Amato. L’ospite di oggi continua un po’ il percorso che abbiamo intrapreso nelle ultime puntate: domenica scorsa abbiamo avuto infatti modo di ascoltare Orietta Venturi, assistente sociale, sul tema comunità e percorsi alternativi per la cura delle tossicodipendenze. Oggi invece, andiamo più sull’aspetto medico della presa in carico del paziente tossicodipendente e passiamo il microfono al dott. Ferdinando Cerrato psichiatra del programma dipendenze patologiche e popolazioni vulnerabili. Lavora in carcere da due anni. Fa parte dell’equipe Servizio per le tossicodipendenze Sert e si occupa delle problematiche legate alle sostanze sia in carcere che nei centri di accoglienza a Bologna.
Proseguiamo, prima di passare alla rubrica di didattica, facendo un breve riferimento alle notizie sulla stampa, siccome la settimana scorsa abbiamo aperto con la cronaca ricollegandoci alla tragica vicenda di Willy Duarte, questo ragazzo italiano di origini capoverdiane di 21 anni, ucciso barbaramente fra calci e pugni nel corso di una rissa in cui si è trovato coinvolto per aver tentato di difendere un amico…Ora, dicevamo, i suoi assalitori si trovano da una settimana in isolamento nel carcere di Rebibbia con l’accusa di omicidio volontario, e devono restare in celle singole altri sette giorni per via delle norme anti-Covid. I legali dei tre giovani hanno, però, chiesto di prolungare il periodo di isolamento. Il motivo è la paura di ritorsioni nei loro confronti da parte di altri detenuti. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, vista l’eco avuta dal caso Willy anche in carcere, ai giudici e ai vertici del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) i legali dei tre hanno chiesto di tenere conto delle circostanze dell’arresto e dei rischi connessi, per tutelare l’incolumità dei loro assistiti “che hanno diritto a una giusta detenzione”. “Trascorse le due settimane di isolamento precauzionale per il Covid – ha dichiarato al quotidiano il garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia – effettivamente si dovrà valutare una adeguata forma di isolamento cautelativo per impedire che i tre possano essere oggetto di attenzioni per così dire sgradite all’interno del carcere. L’uccisione di Willy Monteiro ha avuto una eco mediatica molto forte e ha impressionato gli italiani non solo quelli che sono a casa ma anche coloro che sono detenuti, serve attenzione. Al momento, comunque, ho avuto modo di verificare che questi giorni di detenzione stanno scorrendo senza anomalie”.
Poi ancora: le nostre insegnanti del CPIA, Sara e Rossana, che ci orientano sempre con dei consigli utili sull’allenamento sportivo anche in spazi ristretti (come appunto la cella di un carcere).
Continuiamo con l’intervista ad Adnane Mokrani, islamologo, teologo e studioso al PISAI e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Con lui ai nostri microfoni di Eduradio abbiamo parlato a partire dalla sua prima esperienza culturale di rapporto con il carcere con il progetto Diritti doveri solidarietà (poi tradotto nel film di Marco Santarelli, Dustur), realizzata sei anni fa nell’area pedagogica del carcere di Bologna.
A seguire c’è l’intervista che Serena Dibiase ha fatto ai registi Ludovica Andò ed Emiliano Ailello, che nel 2019 hanno realizzato un film all’interno della Casa di reclusione di Civitavecchia, il cui titolo è Fortezza e vede come protagonisti e coautori i detenuti stessi.
Prima di chiudere e di salutarci abbiamo deciso di lasciarvi oggi con i contributi di una delle nostre Liberi dentro Eduradio dalla città di Faenza. Dovete sapere infatti, e già la settimana precedente vi avevamo annunciato questo: che sabato scorso 12 settembre abbiamo presentato a un evento pubblico alle 20.30 presso il cinema teatro Europa di Faenza il nostro progetto, dunque abbiamo raccontato com’è nato, la sua storia, le finalità e i nostri intenti come insegnanti, educatori, volontari del carcere, assistenti e cappellani. È stata una serata partecipata, questo grazie soprattutto a Isabella Matulli (già volontaria presso la Dozza) e a Gianluca di associazione Fronte comune di Faenza, che hanno cooptato le associazioni giovanili faentine che hanno contribuito all’editazione della seconda puntata eduradio da Faenza. Tra i contributi anche quelli musicali frizzanti e al tempo stesso profondi, come questo testo scritto da Sole Chiari che s’intitola “Quanti anni ho” e che noi dedichiamo a tutti e in special modo a chi ora è dentro, e in attesa di uscire.