Buongiorno con Liberi dentro: martedì 14 febbraio

Liberi dentro - Eduradio&Tv, osservatorio carcere, progetti, Regione E-R

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In redazione: Antonella Cortese, Enea Flacco, Diana Bota, Alessandro Masella;

e con il prezioso contributo di: Nika del centro polifunzionale Madre Teresa di Calcutta

Martedì 14 febbraio con Liberi dentro #Eduradio&TV

Oggi parliamo di:

✅ BlueVoice “Milano Opera”, la band della Polizia penitenziaria di #Opera che fa musica leggera in uniforme. Il nostro Alessandro Masella ne ha parlato commentando l’articolo del Corriere della Sera di Silvia Morosi.

📌Continuiamo il dialogo con l’ospite della settimana, Nika del centro polifunzionale Madre Teresa di Calcutta, una struttura di accoglienza sociale per donne in condizione di disagio abitativo gestito dalla Cooperativa Sociale Società Dolce

✅ Nel giorno della festa degli innamorati Antonella Cortese ci racconta le origini di questa ricorrenza.

📌 Ritorna il Progetto CEC, con la rubrica omonima #CEC – Comunità educanti con i carcerati, parliamo del progetto dell’ Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. La puntata di oggi, condotta da Giorgio Pieri, ha come tema la formazione al lavoro che viene svolta al Cec di Saludecio.

Potete trovare le nostre puntate su Icaro TV, LepidaTV e Radio Città Fujiko 103.1 fm. Oppure su YouTube al canale Liberi dentro Eduradio&TV

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 3 ottobre

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Caterina Bombarda, Antonella Cortese, Paolo Aleotti, Enea Flacco, Diana Bota, Maria Rosa Mondini, Cosima Buccoliero

🎙 Nuova settimana, nuovo appuntamento con Liberi Dentro-Eduradio & TV🎙

Un nuovo lunedì insieme per parlare di carcere insieme ad ospiti d’eccezione. Vediamo insieme gli argomenti di questa prima puntata della settimana:

✅ I drammi dietro le sbarre. Una telefonata in carcere può allungare la vita ed evitare un suicidio: anche il Dap lo ha capito

✅ In Iran è rivoluzione delle donne: con il velo brucia il regime

✅ Ospite di puntata Maria Rosa Mondini, Presidente Onoraria e Fondatrice C.I.M.F.M (Centro Italiano di Mediazione e di Formazione alla Mediazione). Prima puntata insieme a lei in cui ci parla della nascita di questa importante Associazione

📌 In replica la prima parte dell’intervista a Cosima Buccoliero, oggi reggente del circondariale Lorusso e Cotugno a Torino, che ci parla di carcere e della sua esperienza trentennale e del libro che ha scritto con la giornalista Serena Uccello “Senza sbarre, storie di un carcere aperto”

Qui per seguire la puntata di oggi: https://www.youtube.com/watch?v=CsVDfdL3ap0

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 12 settembre

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Caterina Bombarda, Antonella Cortese, Paolo Aleotti, Enea Flacco, Diana Bota, Francesca Pilotto,  Francesca Mannocchi,  Emanuele Giordana,  Soumalia Diawara

🎙 Liberi Dentro-Eduradio & TV vi augura un felice inizio settimana🎙

Il lunedì sancisce l’inizio di una nuova settimana da passare ovviamente insieme a noi. Abbiamo preparato tantissimi servizi riguardanti il tema carcere, quindi ecco il palinsesto della giornata:

✅ Pianosa: l’ex carcere cerca una nuova stagione con l’associazione degli Amici dell’isola

✅ Invecchiamento e mutazioni somatiche

✅ Ospite di puntata Francesca Pilotto, dottoranda presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” e creatrice del progetto “Madri detenute e figli” presso il carcere della Dozza

📌 Non perdete inoltre il servizio speciale sul festival di Emergency che si è tenuto dal 2 al 4 settembre a Reggio-Emilia

Per seguire tutti i servizi su YouTube potete cliccare su questo link: https://www.youtube.com/channel/UCZR4JXNnQa4zbkhpL2JycTQ

A domani con una nuova puntata che fa da ponte tra carcere e città!

Carcere tra indifferenza e meraviglia

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

di Antonella Cortese

Spesso mi sento chiedere: Liberi dentro Eduradio & Tv che cosa è e che cosa significa esattamente? È un progetto sociale o un progetto radiotelevisivo? Come se necessariamente queste accezioni dovessero essere opposte o avere difetti di convergenza. In effetti, data la sua genesi, è un progetto sociale che si esprime attraverso i media – quindi la TV e la radio – per parlare del carcere e non solo di carcere, al carcere e alle città nelle quali spesso gli istituti penitenziari sono collocati.

Il progetto-trasmissione è nato durante la pandemia, quando abbiamo cominciato un po’ tutti ad usare le parole “isolamento”, “quarantena” (anche se non dura 40 giorni), “distanziamento sociale”, termini ad alta frequenza d’uso tra le spesse mura del carcere, parole che improvvisamente penetravano pesanti e violente attraverso notiziari, programmi e talk show a tutte le ore sugli schermi presenti in tutte le celle di tutte le prigioni in tutto il nostro territorio.

Allora, in quella baraonda mediatica, abbiamo pensato che un mezzo di comunicazione resta ciò che è, uno strumento che assume connotazioni diverse in funzione dell’uso che ne fai.

Così è nato questo spazio di parola e pensiero che per un certo periodo ha provato a sostituire corpi, voci, pensieri, sorrisi cavalcando le onde elettromagnetiche, tornando a dar voce alla prof. che aveva dovuto interrompere le lezioni, al corso di teatro che ha proposto attività a distanza, al sostegno spirituale per non abbandonare nessuno nella desolazione della solitudine e della pandemia, all’attività fisica da fare in cella e allo yoga, ai racconti di quello che succedeva nelle altre carceri e nel mondo.

Oggi la redazione continua il suo cammino, forte del sostegno di Asp Città di Bologna, dell’Azienda Usl e della Diocesi di Bologna, seguita da un gruppetto di affezionato pubblico ristretto e da “liberi” in tutta la regione Emilia Romagna che si sono incuriositi e cominciano a guardare al carcere come a un luogo in cui ci sono delle persone, quelle che scontano una pena perché hanno commesso un errore e quelle che ci lavorano.

Insieme combattiamo una guerra sotterranea, quella all’indifferenza, interrotta di tanto in tanto da episodi di cronaca che ricordano a tutti che si può decidere di morire di propria mano, in un qualsiasi carcere, a qualsiasi età. L’Associazione Antigone riporta che nei primi 8 mesi del 2022 ci sono state 57 persone detenute che si sono tolte la vita nelle carceri. E si sa che l’estate è calda, lunga, pesante.

Tra ferie del personale, sospensione delle attività trattamentali, temperature tropicali, nelle carceri italiane solo ad agosto sono stati registrati 14 suicidi, più di uno ogni due giorni. Eppure, qualcosa si deve fare, perché è indubbio che siamo manchevoli e la nostra società civile quando una persona detenuta in una struttura dello Stato si toglie la vita si deve pur interrogare, da qualche parte c’è uno sbaglio, una superficialità, una distrazione, una leggerezza di troppo.

Liberi dentro Eduradio & Tv ha avuto il piacere di entrare alla Dozza, ossia nella Casa Circondariale Rocco D’Amato di Bologna, durante la cosiddetta “Estate Dozza”, una settimana di eventi proposti dall’Associazione il Poggeschi per il carcere che ha coinvolto diverse associazioni e liberi volontari, e che è stata sostenuta vigorosamente dalla direttrice attuale, insediatasi da pochi mesi, la dottoressa Rosa Alba Casella.

Abbiamo incontrato un gruppo di donne detenute, abbiamo parlato dei nostri programmi, di quanto ci piacerebbe poter realizzare una redazione interna nella quale sarebbero proprio le persone ristrette, insieme ai redattori, a lavorare sui contenuti, il montaggio, la post produzione, dopo averne appreso le basi per poterlo fare. Quindi una redazione mista di ristretti e redattori, che insieme affronti argomenti e notizie da diverse prospettive, partendo dai luoghi del reale, dalle spesse mura del carcere per parlare di giustizia, diritti, salute, vite che si reinventano, giustizia riparativa, ma anche di musica, film, letture, amori, amicizie recise e amici nuovi.

Alle spalle abbiamo più di due anni di esperienza e un’associazione della quale facciamo parte, che si chiama Insight, che si autodefinisce un collettivo di persone che a partire da una multiforme esperienza di ricerche e lavoro formativo si dedica alla conoscenza di alcuni ambiti sociali e umani liminali.

Con le donne del Femminile abbiamo anche ragionato sul significato della parola “meraviglia”, partendo dall’incipit lanciato da un festival di editoria indipendente – Elba book festival – che interrogava i suoi ospiti sul tema e che, tra l’altro, questa estate ha sostenuto il nostro progetto del Libro sospeso donando 160 volumi alle biblioteche delle carceri di Porto Azzurro e della Dozza. È possibile provare meraviglia in un ambiente ristretto?

In uno spazio liminale, quindi per definizione di transizione o di trasformazione come dovrebbe essere il tempo-spazio della detenzione? La domanda resta aperta, ma le risposte sono state piuttosto rassicuranti; La finestra sulla meraviglia deve continuare a rimanere aperta, semmai appena socchiusa se proprio non può restare spalancata, ma guai solo a pensare di chiuderla del tutto.

Consapevoli e informati: consegna del Codice Ristretto ai detenuti del carcere Rocco D’Amato di Bologna

Liberi dentro - Eduradio&Tv

BOLOGNA. Il 15 luglio è stata la volta della Casa circondariale Rocco D’Amato nel giro di tappe in tutti gli istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna per la consegna del Codice Ristretto, un opuscolo di informazioni per le persone detenute che spiega in modo semplice quali sono i percorsi e i diritti di una persona reclusa per accedere alle misure alternative alla detenzione. 

Si tratta di una una tabella riassuntiva per le persone detenute, a cura dell’Osservatorio diritti umani in carcere della Camera penale di Bologna in collaborazione con l’Ufficio del Garante dei detenuti della Regione Emilia Romagna che hanno ritenuto importante collaborare insieme ancora una volta per diffondere il Codice ristretto all’interno di tutti gli Istituti penitenziari presenti nella Regione Emilia-Romagna sino a portarne simbolicamente una copia per ciascun recluso.

Un vademecum reso necessario anche dalla confusione che spesso si genera dalle comunicazioni personali tra persone recluse, non sempre a conoscenza con precisione di norme e diritti.

Per il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri è un documento che “semplifica moltissimo la comprensione di normative e codici molto complessi. Quello che ho proposto era farsi carico di organizzare insieme un’azione e consegnare questo vademecum a ciascun detenuto dell’Emilia-Romagna. Questo è stato fatto da un lato per supportare un invito ai detenuti a credere ancora nei benefici, comprendere la loro situazione da soli, e quindi fare l’istanza e presentarla insieme al proprio avvocato. Dall’altro per ricordare che esistono dei benefici del detenuto che vanno applicati quando la posizione giuridica del recluso lo consente”.

La consegna del Codice ristretto ai detenuti vuole offrire a ciascuno la possibilità di avere contezza da subito di quali prospettive possono accompagnare il periodo di detenzione aiutando così chi è recluso a coltivare, laddove è possibile, un progetto, e comunque ad affrontare con chiarezza quel periodo.

E detenuti più consapevoli di quelle che sono le possibilità offerte dalla normativa, ha spiegato la direttrice Rosa Alba Casella: “diventano persone più responsabili nell’affrontare il loro percorso per il rientro nella società. Lo strumento è molto agevole e quindi un ringraziamento va particolare a chi lo ha pensato e progettato perché sarà facilmente comprensibile anche a chi non ha grossi strumenti culturali, e sono sicura che potrà agevolare anche il lavoro degli operatori”.

Un’informazione preliminare corretta, infatti può essere un contributo anche per il lavoro degli operatori interni ed esterni al carcere, chiamati a dare risposte a chi ha comunque diritto ad un efficace trattamento penitenziario.

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 7 febbraio

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

Ascolta il podcast!

In redazione: Antonella Cortese, Caterina Bombarda, Enea Flacco, Paolo Aleotti, Fabian Lang

🎙Un buon inizio di settimana da tutto lo staff di Liberi Dentro-Eduradio & TV🎙Ricomincia un altro lunedì sempre in compagnia della trasmissione che fa da ponte tra carcere e città. Vediamo insieme quali sono stati i temi toccati oggi in puntata:

✅ Giornata contro il bullismo e #cyberbullismo

✅ Sopravvivere grazie alle piante

✅ Ospite di puntata Fabian Lang, volontariato carcerario e presidente dell’ Associazione Universo Interculturale

📌 Non perdete inoltre le rubriche del giorno: “Scienza in una stanza” a cura di Federico Tibone “L’elettricità nascosta nelle cose”. Infine “In/Out” in cui Massimo Altomare conclude, per il momento, la sua rubrica con l’Orkestra Ristretta (carcere Sollicciano)

Qui potete rivedere la puntata andata in onda #OnAir Radio Città Fujiko 103.1 fm, e anche su #LepidaTV dalle 13 alle 14

➡️ https://archive.org/details/@liberi_dentro_-_eduradio

A domani con una nuova puntata che fa da ponte tra carcere e città!

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 31 gennaio

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Caterina Bombarda, Antonella Cortese, Enea Flacco, Paolo Aleotti, Fabian Lang

🎙 Liberi Dentro-Eduradio & TV vi augura un buon inizio settimana🎙Un altro lunedì ha inizio e con esso si conclude anche gennaio. Ma noi vogliamo inaugurare la settimana al meglio con tanti aggiornamenti dal tema carcere insieme a nuovi ospiti speciali. Vediamo subito i temi di oggi:

✅ Carceri, Cartabia: mai più casi di violenza, il Covid un detonatore
✅ Ci ha lasciati Thich Nhat Hanh, monaco buddhista vietnamita considerato il più popolare maestro Zen al mondo
✅ Ospite di puntata Fabian Lang, volontario del carcere di Ferrara e presidente dell’Associazione Interculturale Universo 

📌 Non perdete inoltre le rubriche di oggi“Teatro oltre le sbarre” in cui Paolo Aleotti intervista Elena Pilan; infine ecco “Diari di bordo”, prima trasmissione della rubrica di consigli di lettura di Alice Pisu e Antonello Saiz, due librai indipendenti.

Qui potete rivedere la puntata andata in onda #OnAir Radio Città Fujiko 103.1 fm, #Teletricolore 636 e anche su #LepidaTVdalle 13 alle 14

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A domani con una nuova puntata che fa da ponte tra carcere e città!

Buongiorno con Liberi dentro: lunedì 6 dicembre

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

In redazione: Caterina Bombarda, Antonella Cortese, Enea Flacco, Enza Negroni

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🎙 Liberi Dentro-Eduradio & TV vi augura un buon inizio settimana🎙.Torniamo con il consueto appuntamento quotidiano per parlarvi di temi legati al carcere e tanto altro ancora, insieme ad ospiti nuovi e vecchie conoscenze. Ecco gli argomenti affrontati oggi:

✅ Bambini in carcere: la proposta di legge per “liberarli” è ferma in #Parlamento
✅ “È stata la mano di Dio”: l’ultimo film di #PaoloSorrentino
✅ Ospite di puntata Enza Negroni, regista del film “La prima meta”

📌 Non perdete inoltre le rubriche “Scienza in una stanza” a cura di Federico Tibone: Magie della pressione atmosferica; e “Sogni dietro le sbarre”, continua il documentario di Paolo Aleotti girato a Bollate.
Per seguire tutte le rubriche potete cliccare su questo link: https://www.youtube.com/channel/UCZR4JXNnQa4zbkhpL2JycTQ

Qui potete rivedere la puntata andata in onda #OnAir Radio Città Fujiko 103.1 fm, #Teletricolore 636 e anche su #LepidaTVdalle 13 alle 14

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A domani con una nuova puntata ricca di testimonianze da chi vive per chi vive il carcere!

A chi serve buttare via la chiave?

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

di Antonella Cortese

È meno di un anno che, grazie a Liberi dentro Eduradio&Tv, mi sono avvicinata al cono d’ombra che incombe sulle nostre città. Non tutte ma molte hanno uno spazio che offende la vista, una muraglia anonima e triste che snatura la bellezza del cielo e ci ricorda ciò che è e che è stato. Quando parlo di carcere con le persone che non ne hanno contezza, che quando ci passano lo escludono dalla vista o lo guardano con un misto di paura e ribrezzo, quando affronto qualche argomento carcere correlato, quasi sempre la reazione è retributiva e la proporzione “reo: al carcere= sicurezza: a cittadino onesto” passa negli occhi di chi tenta di ascoltare qualcosa che preferirebbe non conoscere e finisce lì.

Il carcere è là e rappresenta la nostra coscienza, ci ricorda che possiamo sbagliare premeditatamente, per distrazione, per necessità, e questa non è un’assoluzione. Nello stesso tempo è qualcosa che evitiamo accuratamente perché ci riteniamo superiori a quelli che hanno, appunto, sbagliato e che per molti devono marcire là dentro e le chiavi devono essere buttate. Molto spesso la persona reclusa perde la sua identità per diventare il suo reato: il ladro, l’assassino, lo stupratore. Un reato che cammina, che mangia e dorme, che soffre e gioisce (poco). Molto spesso ci dimentichiamo che siamo fatti della stessa materia, che abbiamo gli stessi bisogni primari e lo stesso bisogno d’amore. Ho imparato a parlare delle persone ristrette premettendo sempre la parola “persone”, non per mero esercizio stilistico o per il politicamente corretto, ma per ricordarmi sempre che, prima di ogni cosa, sono persone.

Ho capito che il carcere, l’istituzione assoluta per eccellenza, può essere un buco nero, un luogo dove perdersi e reiterare la sofferenza, il posto in cui alcune posizioni possono radicalizzarsi e a fine pena la persona può uscire ancora più estranea al mondo e reiterare il suo comportamento criminoso: lo dimostrano gli alti tassi di recidiva, circa il 70% torna a delinquere. Non è un’assoluzione ma un grido di protesta quando penso al reparto psichiatrico “Sestante” di Torino, allo stato in cui quei detenuti hanno vissuto, nella paura, nell’abbandono e nella sporcizia e, peggio ancora, nell’indifferenza di tutti. La turca a vista, la lampadina fulminata da giorni, le terapie prescritte e mai più verificate. “Come stai?” Ce lo diciamo continuamente noi liberi quando ci incontriamo per strada, una forma di saluto che a volte, purtroppo, non esercita il suo vero potenziale che è quello di sganciarsi dalla formalità del convenevole per diventare “voglio veramente sapere di te”.

Ebbene, “come stai?” credo sia una frase in generale poco usata in carcere, ed è la locuzione che nessun libero userebbe nei confronti di un reo, perché nell’atto criminoso ha infranto il patto sociale e ci ha resi insicuri, esposti. Pensiamo davvero che il carcere dell’abbandono possa salvare qualcuno e consegnarlo a nuova vita? È necessario analizzare, riconoscere e ammettere l’errore, scusarsi con le persone che sono state ferite e oltraggiate e, per tornare a vivere, scontare la pena detentiva attraverso una ricostruzione rigenerativa, un investimento sulla persona ristretta che deve essere sostenuta, motivata, alimentata e, non vi scandalizzate, circondata di bellezza. A chi serve buttare la chiave? 

Buongiorno con Liberi dentro: giovedì 2 settembre

Liberi dentro - Eduradio&Tv, Regione E-R

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In redazione: Ignazio De Francesco, Antonella Cortese, Caterina Bombarda, Enea Flacco, Alessio Scandurra

🎙 Non perdete gli aggiornamenti quotidiani di Liberi Dentro-Eduradio & TV🎙La trasmissione che fa da ponte tra carcere e città non si ferma mai e anche oggi torniamo da voi con tanti nuovi approfondimenti sia all’interno del carcere, che con notizie più internazionali. Ecco quali:

✅ Lettere dal carcere di chi paga per le proprie idee: #NelsonMandela
✅ #NotizieInternazionali: il carcere di Santo Stefano
✅ Ospite di puntata Alessio Scandurra, dell’Associazione Antigone

📌 Non perdete inoltre le rubriche “Lib(e)ri dentro” e “Terra e Sole, fattoria sociale”

Qui potete rivedere la puntata andata in onda #OnAir Radio Città Fujiko 103.1 fm, #Teletricolore 636 e da oggi anche su #LepidaTVdalle 13 alle 14
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A domani con una nuova puntata ricca di testimonianze da chi vive per chi vive il carcere!