#poesia in carcere
Ho sempre pensato che il carcere non fosse solo il luogo dei delitti e delle pene, ma anche un luogo di sospensione dove, forse più che in altri, è più facile che i pensieri, i sentimenti, le tendenze del cuore, le passioni appena sopite, si trasformino improvvisamente in parole, frasi, pensieri profondi… In una parola sola: in poesie. E così, come a caccia di farfalle, mi sono messa a ricercare quello che, a parer mio, è il genere letterario che più di tutti rispecchia la natura umana (poesia, dal greco ποίησις, poiesis, significa creazione). Qui le prime…
* Si ringraziano i volontari di Associazione volontari per il carcere (AVOC) per i laboratori di scrittura/lettura e Ponte di fiabe, e i volontari del concorso annuale sponsorizzato dalla Coop Alleanza 3.0 “Parole in libertà”, in particolare Gian Piero Marra.

Il mare
Il verdeggiante mare azzurro
s’increspava nella bellezza
delle onde che s’accavallavano
inseguendosi come bambini
scapestrati. (Nuccio)
Il tempo fugge
Guardo questo tempo diradato
aspettando che accada
qualcosa di straordinario
e sento il vento che ha
disperso il mio tempo
in un’estenuante ricerca
e non è altro che un tempo
che fugge
lasciandomi alla stazione
dell’eterna attesa. (Nuccio)
Mi hai insegnato
La vita tante volte ci ha messo all’angolo, e soli
La forza che ci hai trasmesso tu ci hai fatto danzare intorno ad essa.
Solo tu e i tuoi insegnamenti
Non ha fatto mai piegare le mie ginocchia e mai lo farà,
Perciò a piedi nudi danziamo ad attorno ad essa,
Perché la vita ci ha dato anche tante gioie,
Per ogni bambino o bambina che sono arrivati bella nostra famiglia
La vita ci ha dato gioia. (Giovanni)
Libertà
Oltre queste sbarre la vista ha consumato i miei occhi
Sono stanchi di vedere
Nulla sfugge, scruto tutto anche un moscerino
E’ come se mi tenesse compagnia
Si chiudono gli occhi, cade ogni barriera,
ma sono ormai stanco, come a un vecchio quando è sera.
Agg’cercat a libertà, agg truvat e caten.
Sono cose che nessuno saprà mai
Sono stanco di questa vita
questa avventura triste e infinita
chiuso in questa scatoletta a forma di rettangolo
che mi sembro un pugile stretto all’angolo.
Sono cose che in carcere si sanno
come altre che in silenzio si fanno.
Sono cose che nessuno saprà mai.
Sono cose che nessuno vedrà mai. (Pasquale)
Quando verranno meno le parole
Quando verranno meno le parole,
quando i miei occhi
più non potran vedere,
e alle mie mani
sarà impedito di toccare,
quando la musica
dalle tue dolci labbra
più non potrò ascoltare,
quando, d’ogni sapor che t’appartiene
io non potrò più deliziarmi,
sarà il pensiero
a correre nel vento
e ad incontrar il tuo,
là, dove non c’è distanza
né porta chiusa
ad impedirne il loro accesso,
dove ogni barriera
o recinzione o sbarra si dissolve,
e ad ogni essenza ci si ricongiunge,
e solo un vasto spazio
in cui ci muoveremo liberi nel tempo.
Rinascita
Nebbia, freddo, giorni lunghi e amari,
un seme muore.
Giorni svaniti di nebbia e di freddo
Il sole di primavera illumina
Un nuovo seme germoglia
Un filo d’erba spunta nel vento dell’estate
Ondeggia come foglie d’autunno. (Ahmed)
Per la mia compagna
Per tutte le volte che mi sei stata vicina,
per tutta la verità che mi hai fatto vedere,
per tutta la gioia che mi hai portato nella vita,
per tutte le cose sbagliate che hai fatto diventare giuste,
per ogni sogno che hai fatto diventare realtà,
per tutto l’amore che ho trovato in te. (Bruno)
Voglia di cambiare
C’è qualcosa dentro di me
di diverso,
d’insostenibile,
un dolore immenso
che cerca di uscire;
E’ la voglia di cambiare
di annullare questo mio soffrire
e che mi fa stare male,
Sono stanca di cadere,
di sbagliare,
ho voglia solo di dimenticare,
per poter andare avanti e ricominciare…
Come scrivere un libro
con le pagine della mia vita,
terminare il capitolo,
mettere il punto e
iniziarne un altro…migliore!!
Tempo
Tempo che sfuggi.
Tempo che manchi.
Corri sempre e non ti volti mai.
Instancabile sei.
Carico di risorse te ne vai.
Ma dove vai?
Dove corri?
Ti vorrei controllar…;
non per livore
ma perché, mai vorrei invecchiar.
Si ti penzu
Senti penzu na marea di emozioni accusì forti
ca non trovo i paroli giusti
ppi diriti i me sentimenti.
Picchì si tutte le cose belle che sei?
Si ti penzu
sì un universu di emozioni intrisi di pinzeri
ca ni fa trimari comu nu ragazzinu
di tia aiu scritta tutta l’anima
picchì si na magnifica avventura
ca ni muni gioia di viviri.
Si ti penzu
vulissi scappare da stu turmentu
ppi turnari a ogni momentu vissutu cu ttia
picchì tu mi manchi da muriri
comu u tempu ca non torna
e allora vulissi volari ancora
sulle ali de to desideri
verso lussureggianti muntagne di sogni
Si ti penzu
viru gli occhi toi fuggitivi
ca sonu nu pezzu di cielo
supra u vulcanu di l’Etna
ca brucia o me cori d’amuri
Si ti penzu
viro u to sorriso ca sboccia comu fussi primavera
tra li ciuri di pescu ri Misterbianco
e l’alba borreale della Svezia
Si ti penzu
mi pari na sirena ca nesci do mari
comu na creatura fantastica
ca regna ne me sogni
e ppi mia chista è na meravigghia
ca mi pigghia e mi scumpigghia
facennumi perdiri u sennu
Si ti penzu
quannu ti stringeva a mia
na di notti di passioni
mi manca u to corpo ambrato
c’aveva o culuri do Suli
e u sapuri de ceusa
Si ti penzu
si na funtana ca sprizza giovinezza
ca si mi calu da intra
mi sentu accusì driatu
ca mi lassi senza ciatu
Si ti penzu
non pozzu immaginari
a me me vita senza ri tia
picchi tu si a cosa cchiù belle
e cchiù importanti di stu mundu
e a to assenza mi scippa o cori.